Colpo della strega - Osteopatia&Auricoloterapia

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Gravidanza
Osteopatia e colpo della strega

Una delle situazioni acute, che più frequentemente si presentano all’osteopata, è il così detto “colpo della strega”, altro non è che un particolare tipo di lombalgia acuta, molto frequente e che colpisce senza limiti d’età o sesso.

In Osteopatia questa disfunzione viene considerata primaria, vale a dire non derivante da altre disfunzioni, questo perché il suo esito è sempre acuto ed in seguito ad un movimento brusco, che causa una sublussazione temporanea delle faccette articolari di L5-S1, ossia l’ultima vertebra lombare e la prima sacrale.

Le cause del colpo della strega sono varie ma principalmente vanno individuate negli atteggiamenti posturali del paziente, muscoli fibrotici e malformazioni congenite etc. Comunque, ciò suddetto, altro non è che il terreno su cui un movimento particolarmente scorretto e brusco va a creare la sublussazione, quasi sempre, come si evince, è accompagnata da una rigidità muscolare cronica di tutto il corpo.

La meccanica disfunzionale del colpo della strega usualmente è la seguente: il paziente è in piedi, si china per raccogliere qualcosa da terra facendo compiere al tratto lombare della colonna una flessione, rotazione e latro-flessione. Tali movimenti si distribuiscono fisiologicamente, ma nel caso specifico essendoci delle zone di restrizione articolare delle vertebre sovrastanti L5, lo sforzo di rotazione avviene in questa zona, che in condizioni normali presenta una mobilità ridotta.

Prendiamo come esempio un paziente che dopo una flessione, rotazione sx ed lateroflessione dx del rachide, si rialza ma, a causa della sublussazione di L5 sul promontorio sacrale, la vertebra rimane bloccata, ed in oltre il sacro, per fare in modo che il tronco mantenga una posizione eretta antalgica, è costretto a compiere una rotazione. Tutto questo con grande dolore del paziente, rendendolo incapace di muoversi.

Sono sufficienti tre o quattro trattamenti Osteopatici per risolvere in maniere rapida e non dolorosa, nel rispetto del corpo, il colpo della strega.
La prevenzione

L'intervento dell'osteopata può servire sia a scopo preventivo sia quando è necessario correggere un problema: ad esempio, quando le strutture muscolo-scheletriche hanno perso una delle loro caratteristiche, ossia la mobilità o l'elasticità. Quando c’è un problema antecedente alla gravidanza, possono rendersi necessarie dalle due alle cinque sedute per ritornare in equilibrio. Se, invece, non vi sono problemi preesistenti, può bastare anche un unico incontro all'inizio della gravidanza ed, eventualmente, un controllo dopo un mese per verificare che la normalizzazione si mantenga. Lo schema di incontri per una gravidanza fisiologica può anche essere costituito da: una seduta al terzo mese di gravidanza, una intorno al quinto e una verso gli otto-nove mesi. In caso di particolari problemi, sarà l’osteopata a suggerire di volta in volta la cadenza degli incontri.


La terapia

È normale che durante la gravidanza si modifichi l'assetto muscolo-scheletrico perché il corpo materno deve accogliere e dare spazio al bambino che cresce nell'utero. A causa di questi cambiamenti, del tutto fisiologici, aumenta anche il carico sulla colonna vertebrale e si spostano le linee di forza o di gravità dell’apparato muscolo-scheletrico. Così possono insorgere alcuni problemi specifici, come le lombalgie, le lombosciatalgie e i dolori alle gambe. Queste piccole patologie devono essere normalizzate subito, poi dovranno essere eseguiti controlli piuttosto ravvicinati per verificare che l’equilibrio si mantenga; infatti, è necessario controllare che le linee di gravità, che tengono in equilibrio il corpo, non si spostino nuovamente.
Contro i disturbi dei primi mesi

L'Osteopatia può dare sollievo già nel primo trimestre di gravidanza quando è frequente la nausea. In questo caso, infatti, l’osteopata agisce normalizzando le innervazioni del sistema nervoso autonomo, che sono strettamente connesse ai visceri che controllano la nausea. Si placa così la sensazione di nausea. Applicando le tecniche viscerali, ma anche quelle cranio-sacrali ad esse connesse, si può risolvere un problema tipico dell’attesa senza l'utilizzo di farmaci o diete particolari.
...e degli ultimi mesi

Al termine della gravidanza, quando il pancione diventa ingombrante, è più difficile trovare la posizione corretta per addormentarsi; a volte, invece, a far perdere il sonno sono le preoccupazioni per i cambiamenti di vita, inevitabili dopo la nascita del bambino. L’osteopatia non agisce direttamente sulla problematica del sonno, tuttavia indirettamente può risolvere l’inconveniente.Infatti, normalizzando la struttura muscolo-schletrica e stabilizzando le innervazioni ad essa connesse, la futura mamma recupererà anche il sonno. In questo caso il terapista mette in pratica una tecnica che si chiama “rebalancing cranio sacrale”: agisce sul sistema neuroendocrino e ristabilizza la fisiologia dell’organismo, migliorando la funzionalità degli apparati in modo che i ritmi sonno/veglia si normalizzino. L’azione sul sistema neuroendocrino consente anche il rilascio delle endorfine, gli ormoni del buonumore, che facilitano il sonno.
Un aiuto diretto al bambino

Ci sono alcune procedure molto delicate adatte a far rivolgere un bambino che si presenta podalico. Tutto dipende dall’esperienza dell’osteopata a trattare casi simili. E poi, occorre verificare che il mancato rivolgimento non sia da attribuire a impedimenti, come il cordone ombelicale intorno al collo del bebè, oppure che si tratti di un bambino troppo grosso rispetto al bacino materno. In questi casi, spesso il cesareo è l’unica soluzione. L’osteopatia è d’aiuto anche per garantire un corretto allattamento del neonato; infatti, riequilibrando il sistema neuroendocrino materno, viene favorita la risposta della ghiandola mammaria alla suzione.
Un corretto approccio osteopatico può aiutare anche la madre ad assumere la postura più corretta facilitando l’allattamento. Durante le prime settimane di vita, infine, si può sottoporre anche il neonato a una seduta di osteopatia. Le manipolazioni dello specialista regolarizzano le delicate strutture del bebè che sono state messe a dura prova durante il parto. In questo modo si garantisce al piccolo una “buona partenza” in perfetto equilibrio neurofisiologico.

L'Osteopatia, in epoca neonatale, svolge una regolarizzazione del ritmo sonno/veglia e anche della digestione delle poppate, evitando così le coliche gassose o il vomito a getto.
Gli esercizi da fare da sole

Sia durante la gravidanza sia durante l’allattamento, l’osteopata può insegnare alla donna come gestire il proprio corpo al meglio e come eseguire semplici esercizi di prevenzione o di mantenimento dell’equilibrio strutturale. Il terapeuta spiegherà come mantenere la postura corretta e come non caricare troppo il peso su alcune componenti muscolo-scheletriche.

articolo di Massimo Arioli, osteopata

Tratto dalla rivista Anthropos Magazine

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